mostra personale
a cura di Marina Ioppolo e Fabio Vincenti
Galleria Art Up, Viterbo
La Gara – 2010
We are the Context – 2011
War Games – 1992
New Order – 2011
Comfortable – 2006
All’Armi, all’Armi – 2007
Jungle Project – 2011
Foto di Francesco Galli
Video di Valerio Giulianelli
Opere ed installazioni ispirate agli eventi bellici nel mondo, alla guerra in diretta. Oggetti quotidiani che assumono ben altri contenuti per dei particolari che non si possono ignorare: la carta geografica, l’appendiabiti, la vecchia lettera 32, la comoda poltrona in peluche sono come icone incombenti che non rassicurano l’osservatore. Altieri ci ha abituati a riflettere, a considerare ciò che non è solo apparenza, a provocare con il tridimensionale e la contestuale paura di toccare. Paura che forte si esprime nella dura ironia delle bombe aeree in gara tra loro (La Gara). A proposito di questo ready-made, realizzato con veri reperti bellici della Seconda Guerra Mondiale, l’artista dichiara: “Salire sul podio come atto conclusivo di una gara sottende quella corsa agli armamenti che da sempre caratterizza la nostra ed ogni società ‘civile’ impegnata nell’allestimento di eserciti e mezzi di distruzione. L’opera narra la peggiore decadenza della ragione: nell’arte della guerra, chi provoca più morte sale sul podio ed è campione. In un gioco dove in realtà si perde sempre.”
Testi critici:
War Games di Pasquale Altieri, di Patrizia Mania
L’eco lontana delle bombe, di Marco Trulli
La guerra, il gioco e la cecità, di Giorgia Noto